Tutti pazzi per l’Islanda

3500E anche questi Europei di calcio sono finiti. I nostri Azzurri non hanno raggiunto i risultati sperati, ma dobbiamo ammettere che a farla da padroni, almeno fino ai quarti di finale, sono stati altri Azzurri: gli Islandesi, per la prima volta presenti agli Europei.

I vichinghi biondi hanno attirato l’attenzione generale per molti motivi:

  1. perché tutti ci siamo appassionati alla favola della squadra senza speranze, su cui nessuno avrebbe puntato e che stava lentamente facendosi strada verso la finale, e forse un po’ perché finalmente l’Europa poteva essere rappresentata da una nazione diversa dalle solite, proprio in questo complesso momento storico;
  2. perché la divisa, blu come il cielo, con linee verticali bianche e rosse che evocano i geyser islandesi, è stata realizzata da un giovane designer italiano, Filippo Affanni di 23 anni;
  3. perché sia i giocatori che la tifoseria… erano un bel vedere (uomini e donne, non c’è che dire!);
  4. per la Haka islandese, il “geyser sound”, o più correttamente chiamato l’Iceland Viking Haka.

Prima di parlare di questa novità, voglio aggiungere ciò che invece, proprio all’inizio degli Europei, ha attirato maggiormente la mia curiosità: il loro INNO NAZIONALE.

Lofsöngur (Canto di preghiera, chiamato anche Ó Guð Vors Lands, O Dio della nostra terra) è stato originariamente scritto come un inno in occasione delle celebrazioni del 1874 per commemorare il millennio dell’ insediamento islandese. Il testo è tratto dal Salmo 90, scritto nel 1874 dal reverendo Matthías Jochumsson (1835-1920), uno dei poeti più amati islandesi di tutti i tempi. La musica è stata composta poi da Sveinbjörn Sveinbjörnsson (1847-1926), il primo islandese a fare una carriera musicale. La poesia di Jochumsson, tuttavia, è più un inno religioso che un’ode patriottica, e l’estensione del brano è troppa ampia per molte persone perché siano in grado di cantarlo. E’ questo che mi ha colpito maggiormente: guardando lo spartito originale si passa da un Si sotto il rigo per arrivare ripetutamente al La sopra il rigo, escursione davvero ardua per un cantante da stadio. Sembra incantabile, eppure nessun islandese si tira indietro dal farlo. Gli islandesi sembrano non vederne ostacoli  e nessun altro inno patriottico, anche quelli più facili, ha soppiantato il Lofsöngur come inno nazionale. Meritano davvero uno sguardo lo spartito (qui) e il video più esemplificativo (sotto video 1).

Ma torniamo al GEYSER SOUND. Ora che tutti ne parlano, come sempre accade in queste occasioni, in molti ne rivendicano la paternità e si va dalla Scozia (Motherwell) alla Polonia (pallamano), fino addirittura a Sparta, in Grecia (dal film 300 del 2007). L’ipotesi più accreditata sostiene che provenga dalla Scottish Premier League. I sostenitori del club scozzese Motherwell utilizzano da tempo un simile grido di battaglia, che si dice sia stato ripreso dagli islandesi dopo che le squadre si sono affrontate nelle qualificazioni di Europa League nel 2014. L’idea scozzese pare copiata dal film 300 del 2007, dove il protagonista (Leonida, Gerald Butler) dimostra agli Arcadi che gli Spartani pur essendo pochi, sono di spirito dei veri soldati (memorabile quel ruggito “Spartani, qual è il vostro mestiere?”). (sotto video 2). Ora anche gli islandesi l’hanno adottata: l ‘ “Iceland haka”, il canto dei tifosi, scanditi dal due colpi di tamburo a cui risponde un gutturale “uh”, è ora descritto come un “Viking war chant”, chiamato anche “Viking train” e “Viking roar”.

Comunque che sia vichinga, neozelandese o delle isole Samoa, ogni Haka lascia lo spettatore senza fiato, rapito da quelle masse ferme e attente al segnale sonoro, il cuore sembra fermarsi fra un grido e l’altro, e tutti partecipiamo all’entusiasmo di un popolo che si sente per un momento tanto unito. (sotto video 3 e 4).

Ora cerchiamo di capire bene dov’è l’Islanda sulla cartina…

(di Roberta Frameglia, 12 luglio 2016)

Video 1: Inno Nazionale Islandese

Video 2: dal film 300

Video 3: Iceland vs England, Euro 2016

Video 4: il ritorno della squadra in patria dopo Euro 2016

1 Commento (+aggiungi il tuo?)

  1. andrea@monasterodumenza.it
    Lug 12, 2016 @ 14:45:35

    E se tu insegnassi l’Iceland Viking Haka in Duomo? Giovanni afferma di poterla cantare senza problemi di estensione: se c’è da gridare lui è pronto! (Dumenza roar)

    Divertiti! Andrea

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