Il gusto delle piccole cose

bucaneveOggi, riordinando, mi è ricapitato in mano un libricino che amo tanto: “Il sale della vita” di Françoise Héritier. Sul retro è scritto “In un gioco di immagini, associazioni e rimandi la Héritier compone una riflessione unica e commovente sull’essenza della vita, che è insieme esperimento letterario e inno d’amore per la quotidianità.”

Da quando l’ho letto, oltre a regalarlo e consigliarlo, mi è capitato di riprenderlo in mano diverse volte, per riassaporarne la delicatezza e rivestirmi di quella semplicità che mi faccia apprezzare la mia quotidianità.

Senza alcuna aspirazione letteraria di spessore, ho pensato alle mie semplici gioie invernali. E’ terapeutico e divertente.

Quando cambi canale e c’è la sigla di Superman che sta per iniziare

Quando incroci lo sguardo di un bambino imbacuccato

L’odore della neve che sta per arrivare

L’odore della neve già caduta

Il silenzio del mondo sotto la neve

Un fiorellino che spunta dalla neve

Il colore del cielo in inverno

La prima giornata limpida dopo giorni di nebbia

Quando leggi un pensiero che ti colpisce e ci ripensi camminando per strada

Il vin brulè col panettone offerti dagli alpini in piazza, dopo la messa di Natale

Quando metti il piede nelle impronte già fatte da altri sulla neve

Quando fai il vapore mentre parli fuori al freddo e lo vedi fare agli altri

Le guance fredde che incontrano le tue nello scambio dei baci

Il profumo di un maglione di lana appena preso dall’armadio

I guanti a manopola col cordino al collo dei bambini

Quando abbracci con entrambe le mani la tazza di tè caldo

Quando infili le mani ghiacciate nei guanti

Quando riapri dopo un anno le scatole con le decorazioni di Natale

Quando entri  in una casa calda coi vetri appannati

Quando sei sul divano con la coperta sulle gambe

Quando devi scegliere l’agenda nuova e prima le annusi tutte

Le foglie rosse, arancioni, gialle sui marciapiedi in autunno

I primi venti freddi

Il canale solo coi film di Natale

Quando sposti più vicino allo stereo i CD di Natale

La decorazione per l’albero che ha una sua storia

Gli auguri “sicuri” che ci fanno sentire (tutti) più furbi (auguri alla famiglia, tante care cose, buona fine e buon inizio)

Cercare i ponti nel calendario del nuovo anno

Fare i buoni propositi il 31 dicembre

Dirsi quando sarà Pasqua, ma dimenticarlo subito dopo

La marcia di Radetzky

I saldi

Chiedere le ricette ai pranzi e alle cene

Le candele profumate

I berrettoni che ti coprono le orecchie

Le giornate fredde, ma limpide col sole

L’immancabile calendario dell’Erbolario

I calzettoni colorati coi feltrini

La scelta infinita delle cioccolate nei bar

L’appuntamento con la tua amica/amico per parlare di niente e scambiarsi il regalo, anche se non hai più 15 anni

Trovare la combinazione giusta delle decorazioni e guardarle e riguardarle soddisfatti

Il calore che ti accoglie quando sali su un vagone del treno

Il silenzio dopo ore di confusione

Un gatto grosso e peloso che attraversa lentamente la strada

Il momento in cui ti stendi a letto sotto il piumone

L’odore delle lenzuola appena cambiate

Le fusa del tuo gatto quando tu stai leggendo in silenzio

Quando senti qualcuno canticchiare come te le canzoni di Natale che si sentono nel negozio

I bambini coi costumi di carnevale sopra le giacche imbottite

I milanesi che festeggiano per più giorni rispetto al resto del mondo

Il momento preciso di assoluto silenzio al cinema

L’alone del naso del tuo gatto sui vetri

La casetta col mangime degli uccellini sul balcone

Le decorazioni eleganti sulle finestre

Il tè di Natale alle spezie

I Pocket Coffee

Entrare in un museo e sentire che lentamente inizi a scaldarti

Le prime giornate verso la primavera…

 

Prova, è divertente.

(di Roberta Frameglia, 7 gennaio 2016)

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